Progetto CORPO IN TRASFORMAZIONE
PORTOPICCOLO ART GALLERY
Sezione arte visiva
Organizzazione:
Gruppop78 -1.C.A. Trieste
In collaborazione con:
CASA C.A.V.E. I CASA DELL’ARTE Trieste
Gramar Marmi/ Portopiccolo Spazio 02 – codemAlnd V-art Multimedia Design
MOSTRA
NON È NIENTE MORIRE
CECILIA DONAGGIO LUZZATTO-FEGIZ
FABIOLA FAIDIGA
A CURA DI MASSIMO PREMUDA
Inaugurazione Sabato, 3 Maggio 18.00
Visitabile sino a domenica 8 giugno 2025
Orari: sab 16.00 -19.30 domi 10.00-13.00 I 16.00-19.30
“… no xe niente morir” sono state le ultime parole dello scrittore Italo Svevo prima di morire. Con la sua proverbiale ironia e la sua caustica visione dell’esistenza ci invita così a non avere paura della morte ma della vita. E proprio del dolce abbraccio di un’ultima onda e dell’arrendevole abbandono di un altro regno ci parlano le artiste Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz e Fabiola Faidiga in un progetto espositivo che vuole farci riflettere sul senso della vita che è dettato dal suo alter ego, la morte, senza la quale la vita non esisterebbe e non avrebbe significato. Elementi naturali, come il mare e il cielo, diventano qui metafore potenti e struggenti per bellezza e maestosità dell’eterno ciclo della vita. La Derniére Vague di Donaggio Luzzatto-Fegiz si concentra sul mare e le sue onde, un luogo preciso ma imprendibile. Nella realtà, l’ultima onda non esiste perché è sempre il risultato dell’onda che la precede e di quella che verrà, diventando così metafora di una parentesi spaziotemporale in cui è possibile far riaffiorare e rincontrare memorie ma anche persone del passato. Fra pittura animata, un’infinita striscia grafica e fotogrammi rubati dal passato, l’artista riassume e condensa in un batter di ciglia la nostra esperienza terrena.
Entrare nell’Altro Regno di Fabiola Faidiga, in cui vivi e morti viaggiano insieme, equivale a farci penetrare il preciso istante in cui il sacro involucro del corpo si svuota nell’infinito di tante altre anime. Pannelli fotografici di grandi dimensioni raffiguranti cieli tersi o disegnati dal continuo transito delle nuvole, sono accompagnati da una particolare scala cromatica che non decodifica le tinte dell’immagine ma ci invita a cercare l’invisibile nell’etere, colori e segni specifici che denunciano la presenza delle anime che dimorano nell’intimo dell’artista.