Evvi un’altra prospettiva…
Mostra internazionale d’arte visiva

MUSEO DI SANTA CHIARA
Corso Giuseppe Verdi 18, Gorizia

Sabato 8 febbraio | 18.30

Il progetto “Evvi un’altra prospettiva…” ideato da Massimo Premuda, unisce tre esposizioni d’arte visiva in una unica grande collettiva internazionale suddivisa coerentemente in tre sezioni: “Dalla prospettiva aerea alla realtà immersiva”, “Prodigi a tavola. Cenacoli e visioni” curate da Massimo Premuda e “E scambiai mia moglie per un cappello” curata da Eva Comuzzi. La grande collettiva spazia dall’indagine sulle “nuove prospettive nel campo della scienza e dell’arte contemporanea” come lo sono la realtà virtuale immersiva e la multimedialità per giungere alle infinte suggestioni del Cenacolo leonardesco e a molteplici e coinvolgenti analisi antropologiche, dando corpo a quella “simbiosi fra arte, scienza e società” che ha rappresentato per secoli una spinta importante nel progresso umano.

La grande mostra viene inaugurata nella “Giornata di Prešeren Festa della Cultura slovena” con la presenza di alcune associazioni confinanti.

In collaborazione con:
Comune di Gorizia – Servizio della Cultura, degli Eventi e del Turismo
UNIUD – Università degli Studi di Udine, che è partner dell’evento
Un particolare grazie alla Prof.ssa Renata Kodilja, coordinatrice CdSS Relazioni Pubbliche e Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni, Università di Udine a Gorizia

PRIMA SEZIONE

DALLA PROSPETTIVA AEREA ALLA REALTÀ IMMERSIVA

CARLO ANDREASI | PAOLO FERLUGA
ANTONIO GIACOMIN E FRANCESCA DEBELLI
ULRIKE KÖNIGSHOFER | ALEKSANDER VELIŠČEK

La sezione prende ispirazione da una celebre citazione di Leonardo da Vinci sulla rivoluzionaria intuizione della prospettiva aerea che, pur non negando la prospettiva lineare nel disegno, ne approfondisce il senso del vero. Si parte così dalla rigorosa ricerca sulla percezione visiva di Ulrike Königshofer, artista austriaca in residenza quest’anno a Trieste nell’ambito del programma A.i.R. Trieste, a cura di Francesca Lazzarini, che ci fa riflettere sullo scarto fra ciò che vediamo e ciò che percepiamo, per arrivare al controverso “BoraMeter” del triestino Paolo Ferluga, macchina inutile o futuribile ecomostro mascherato da ambizioni ecoturistiche, che ci interroga sugli invasivi interventi schermati da green economy. Si prosegue con un’altra macchina, il contemporaneo “Panopticon” dello sloveno Aleksander Velišček che, partendo dagli intenti carcerari settecenteschi in cui la visibilità diventa una trappola, denuncia l’odierna società del controllo in cui, esponendoci, ci consegniamo volontariamente allo sguardo del “panottico aprospettico digitale” diventando, al tempo stesso, carnefici e vittime. La mostra si chiude infine con le immagini inaspettate, sulla percezione della realtà, del fotografo triestino Carlo Andreasi e con la preview dell’esperienza virtuale realizzata dagli artisti multimediali Antonio Giacomin e Francesca Debelli che, attraverso un intervento VR con maschera immersiva, ci faranno rivivere l’idea utopistica di concentrazione del sapere enciclopedico del “Teatro della Memoria” di Giulio Delminio Camillo.

A cura di MASSIMO PREMUDA

SECONDA SEZIONE

PRODIGI A TAVOLA | CENACOLI E VISIONI

NINA ALEXOPOULOU | RAFFAELLA BUSDON | NIKA FURLANI | MARK POŽLEP

La sezione, ispirandosi alle infinite suggestioni del Cenacolo leonardesco, ci racconta nuovi grandi e piccoli miracoli che possono avvenire a tavola. L’assoluta modernità cinematografica della tempesta di emozioni, che esplode all’improvviso in un vortice di sentimenti, suscitata negli apostoli dall’annuncio inaspettato di Cristo: “Uno di voi mi tradirà”, viene attualizzata con altrettanti supereroi nella documentazione della performance “The Superheroes’ Last Supper” dell’artista sloveno Mark Požlep che, citando Spider-Man, recita: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità per il futuro dell’umanità”, così come i messaggi lanciati a tavola dalla performer greca Nina Alexopoulou nei riti di “Arcane Exchanges” mettono in comunicazione il pubblico con parti sconosciute o nascoste: “Conosci te stesso”. In mostra viene affrontato anche il tema della transustanziazione, declinato in un’operazione diametralmente opposta dalla fotografa slovena di Trieste Nika Furlani con immagini che fanno emergere viveri e vivande da corpi umani, e dalla pittrice triestina Raffaella Busdon con la messa in relazione della rosea e perfetta bellezza umana con l’immagine di un porcellino, partendo proprio da uno studio leonardesco su un cuore di maiale, unico organo animale idoneo al trapianto umano.

A cura di MASSIMO PREMUDA

TERZA SEZIONE

E SCAMBIAI MIA MOGLIE PER UN CAPPELLO

MICHELE BAZZANA | NICOLA FORNONI | STEFANO GRAZIANI
ADRIANA IACONCIG | RACHELE MAISTRELLO | RYTS MONET | MELANIA TOMA

La sezione propone un nuovo riferimento citando il libro del neurologo Oliver Sacks, L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. Le opere in mostra degli artisti Michele Bazzana, Nicola Fornoni, Stefano Graziani, Adriana Iaconcig, Rachele Maistrello, Ryts Monet, Melania Toma, andranno ad affrontare, dunque, il tema del cambio di prospettiva investigando anche sui cambiamenti antropologici in atto e sulle difficoltà nell’adattarsi ad essi. “Da quali nuove angolazioni possiamo osservare le altre culture o subculture? Come affrontiamo oggi malattie e disabilità? E come il pensiero divergente e i ribaltamenti di prospettiva possono aiutare a sbloccare il ristagno mentale e aprire a nuovi concetti?” (vedi presentazione specifica da pagina 13 a pagina 16).

A cura di EVA COMUZZI

Visitabile sino a domenica 16/02/2020 nei seguenti orari: da lunedì a sabato dalle 16.00 alle 19.00 | domenica dalle 10.00 alle12.00 / dalle 16.00 alle 19.00

Fotogallery: Massimo Goina