GIOVEDì 23 SETTEMBRE_18.00
DoubleRoom Arti Visive – Via Canova, 9 Trieste
SE DA CONTRARI VENTI È COMBATTUTO

Tappa Trieste 
Mostra internazionale di arti visive

A cura di Massimo Premuda, in collaborazionie con Museo della Bora Trieste

Opere in mostra di Lojze Spacal, Fabiola Faidiga, Nika Furlani, Davide Maria Palusa, Sara Paschini, Damir Stojnić, sperimentazioni a 360° con maschere immersive di Fluido. Digital Experience

Da Duino a Trieste, seguendo un percorso artistico che unisce la spettacolare natura della provincia con l’intensità urbana della città contemporanea

Prenotazione obbligatoria:
+39 349 1642362 +39 333 4344188
doubleroomtrieste@gmail.com 


Visitabile sino al 22/10 da lunedì a venerdì 17:00 – 19:00

Se da contrari venti è combattuto” è una mostra internazionale d’arte contemporanea a cura di Massimo Premuda, curatore specializzato in Progettazione e Produzione delle Arti Visive, che trae ispirazione da una terzina di Dante.
Dopo l’important anteprima presso la Casa Rurale di Duino, del 4 settembre 2021, l’esposizione continua a esplorare i numerosi aspetti del vento partendo da suggestioni poetiche e filosofiche per giungere a riflessioni naturalistiche e sociali, in cui la forza di una Natura da difendere è sempre insidiata dalla natura contraddittoria dell’animo umano.

La mostra, nella sua tappa cittadina, in collaborazione con il Museo della Bora di Trieste, parte da un lavoro storico, “Bora scura in Carso”, una grafica del 1995 del grande Lojze Spacal, che nell’essenzialità del segno, riesce a riassumere corpo e anima del Carso, e prosegue con le tavole del racconto di Gianni RodariLa bora e il ragioniere” (tratto da “Il libro degli errori” del 1964), libro illustrato dalla triestina Sara Paschinie interamente ambientato a Trieste, pubblicato da Emme edizioniin occasione del centenario dalla nascita dell’autore.

Si prosegue con due suggestivi omaggi fotografici ai due grandi poeti che soggiornarono presso il Castello di Duino in due periodi storici diversissimi, Dante Alighieri e Rainer Maria Rilke. In entrambi però natura e poesia, paesaggio e parola si intrecciarono indissolubilmente, e proprio da qui parte la ricerca fotografica di Davide Maria Palusa ispirata al tormentato amore di Paolo e Francesca, i cui celebri versi del V Canto dell’Inferno della “Divina Commedia”:“Io venni in loco d’ogni luce muto, / che mugghia come fa mar per tempesta / se da contrari venti è combattuto”, si narra che siano stati scritti da Dante proprio sullo scoglio nella Baia di Duino che ancora oggi porta il suo nome, quando fu ospite del Castello, quale ambasciatore di Cangrande della Scala. E si prosegue con il reportage fotografico di Nika Furlani sulle falesie del sentiero Rilke, che accompagnano gli escursionisti dalla Baia di Sistiana al Castello di Duino ripercorrendo anche le romantiche suggestioni delle indimenticabili “Elegie duinesi”di Rainer Maria Rilke.

La mostra, che parte da suggestioni di carta, siano esse parole scritte o libri, grafiche o illustrazioni, avrà anche un’implementazione dei contenuti in realtà aumentata. Partendo dunque dalle opere bidimensionali in mostra si entrerà nella terza dimensione del paesaggio triestino, che dal Carso al mare è plasmato dalla furia della Bora, grazie alla realtà virtuale. L’artista multimediale Antonio Giacomin realizzerà infatti dei contenuti extra, splendide panoramiche a 360° dei luoghi descritti nella seconda dimensione che, tramite maschere immersive, trasporteranno i visitatori a spasso nel nostro territorio, dallo scoglio di Dante alle falesie di Rilke di Duino, dal centro storico di Trieste di Rodari ai paesini del Carso di Spacal. Infine verrà restituita in video la performance partecipativa “L’urlo di Dante” realizzata dall’artista Fabiola Faidiga con la collaborazione della sezione Kayak del Circolo Velico di Duino, durante l’escursione in canoa nella Baia di Duino accompagnati dalle guide naturalistiche Claudio Salvalaggio e Alice Sattolo, proprio in prossimità del famoso scoglio intitolato al poeta.